INTRALIPOTERAPIA PER APOPTOSI DEL TESSUTO ADIPOSO
Il termine apoptosi deriva dal greco ed indica la caduta dei petali quando un fiore appassisce.
Da punto di vista biologico è un particolare processo tramite il quale si programma una trasformazione della cellula in modo da portarla a morire, venendo essere fagocitata dai macrofagi.
La cosa fondamentale per il trattamento è che il processo apoptosico è un processo di morte cellulare totalmente privo di infiammazione.
L’apoptosi produce piccoli frammenti di cellule chiamate corpi apoptotici che i fagociti, i macrofagi, cellule del sistema immunitario, sono in grado d’inglobare e rimuovere rapidamente ed eliminarle, prima che il contenuto della cellula possa riversarsi verso le cellule circostanti causando danni
IL MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO
Una cellula avvia l’attivazione intracellulare apoptotica in risposta ad uno stress o di un danno non riparabile. Il processo è caratterizzato da un’attivazione a cascata di enzimi, controllata da proteine regolatrici che possono interrompere il percorso in ogni momento. Molti percorsi e segnali portano all’apoptosi, ma sempre con lo stesso meccanismo intracellulare.
Le proteine d’induzione dell’apoptosi (TNF-R1, Fas) provocano rigonfiamento mitocondriale attraverso la formazione di pori della membrana e aumentano la permeabilità della membrana mitocondriale.
Proteine mitocondriali conosciute come SMACs vengono rilasciate nel citosol a seguito di questo aumento della permeabilità. Le SMAC si legano all’inibitore delle proteine dell’apoptosi (IAP) e lo disattivano, impedendo allo IAP di arrestare il processo apoptotico e quindi permettendo l’apoptosi di procedere. Lo IAP normalmente sopprime l’attività di un gruppo di proteasi chiamato caspasi. Ci sono due tipi di caspasi: caspasi iniziatrici ( 8,10,9,2) e caspasi effettrici ( 3,7,6). Le caspasi effettrici attivate stimolano una serie di proteine intracellulari (endonucleasi, proteasi) ad effettuare il programma di morte cellulare. Dai mitocondri è rilasciato il Citocromo c, questo, una volta rilasciato, si lega con il fattore di attivazione delle proteasi apoptotiche-1 (Apaf-1) alla pro-caspasi-9 per creare
un complesso conosciuto come apoptosoma. E’ la forma attiva della caspasi-9, che attiva l’effettore caspasi-3.
Le cellule danneggiate dall’apoptosi vengono eliminate dai fagociti in un processo definito efferocitosi.
Il danno apoptosico porta all’espressione sulla superficie cellulare di strutture dette corpi apoptosici caratterizzati dalla fosfatidilserina, sulla loro superficie. La fosfatidilserina si trova normalmente sulla superficie citosolica della membrana plasmatica, ma viene ridistribuita durante l’apoptosi sulla superficie extracellulare. Queste molecole sono uno stimolo per la fagocitosi da parte dei macrofagi.
La rimozione delle cellule da parte dei fagociti avviene in modo ordinato senza provocare una risposta infiammatoria.
Alcuni recenti studi, hanno evidenziato questa capacità di danno proprio a livello degli adipociti. Riportando la concentrazione
di 0,12-0,24% come quella necessaria al danno apoptosico.
In un altro lavoro si parla dell’induzione di apoptosi con 1-10 mMoli di acido ascorbico. Con un semplice calcolo, sapendo il Peso Molecolare dell’Acido Ascorbico (176), possiamo risalire alla quantità di vitamina che dobbiamo utilizzare. 5,68 mMol., valore
intermedio di danno, corrispondono ad un grammo di vitamina C. (1000/176)
Da ciò, la nostra soluzione apoptogenetica sarà formata dalla diluizione di 1 grammo di Vitamina C in
100 ml di acqua distillata. Con il fine di sommare al danno da acido ascorbico anche quello osmotico.
LA TERAPIA PER LA RIDUZIONE DEGLI ECCESSI ADIPOSI
La terapia per la riduzione degli eccessi adiposi si attua infiltrando il grasso con soluzioni contenenti acido ascorbico (vitamina C) con conseguente riduzione del numero di adipociti.
E’ una metodica innovativa che rispetta la fisiologia e la biologia del nostro organismo ed è un ottima soluzione per infiltrare il tessuto adiposo in eccesso. E’ possibile trattare tutte le zone di eccesso volumetrico di adipe con il fine di ridurre il numero di adipociti presenti per induzione di apoptosi cellulare.
I RISULTATI DELL’INTRALIPOTERAPIA
Sulla base degli studi sopra menzionati sono stati utilizzati dei protocolli terapeutici che, nella cosiddetta cellulite, ma soprattutto nelle adiposità localizzate, ha dato ottimi risultati circa la riduzione dei volumi delle zone trattate.
Come con la criolipolisi, s’induce l’apoptosi della cellula adiposa, ma con minori effetti collaterali e complicanze post-trattamento.
Il trattamento delle adiposità localizzate con Vitamina C viene eseguito dalla Dott.ssa Sonia Ciampa sulla base della metodica e del protocollo ideato dal Prof. Mauro Ceccarelli, che si ringrazia anche per la gentile concessione del materiale informativo.